Wall Street Journal: Procter&Gamble ridurrà la pubblicità su Facebook perchè “poco efficace”
Secondo il Wall Street Journal, Procter&Gamble (l’azienda che spende di più al mondo in pubblicità) ha deciso di interrompere l’uso di Facebook per la pubblicità online che usa le funzionalità di targeting della piattaforma social, definendola “poco efficace”. Facebook ha impiegato anni a sviluppare la sua abilita di personalizzare la pubblicità in base alle informazioni demografiche, le abitudini di consumo ed altri dati personali. P&G inizialmente ha colto l’occasione per indirizzare messaggi specifici a determinate sotto-categorie di utenti, dalle madri in attesa agli acquirenti di una prima casa.
Oggi Marc Pritchard, responsabile marketing di P&G, ha dichiarato che l’azienda ha portato questra strategia troppo oltre. “Abbiamo personalizzato troppo ed abbiamo ristretto troppo il nostro bacino ed ora ci stiamo chiedendo quale sia il modo migliore di raggiungere una copertura più ampia possibile con la dovuta precisione”. Pritchard ha aggiunto che l’azienda non smetterà di fare pubblicità su Facebook e che userà l’advertising contestuale dove avrà senso farlo, ad esempio per i prodotti per le madri in attesa, e che prevede di incrementare la spesa sia della pubblicità online che di quella tradizionale.
Quello che P&G ha notato è che più aumenta la personalizzazione dei suoi messaggi pubblicitari, meno efficaci questi ultimi risultano essere, una cosa anomala perchè la personalizzazione dovrebbe invece consentire di rendere la pubblicità più efficace. Per contro, riducendo la personalizzazione l’azienda ottiene risultati di vendita migliori.
La notizia ha causato immediatamente una caduta del titolo di Facebook in borsa, essendo la personalizzazione della pubblicità una delle caratteristiche più importanti della piattaforma sociale.
Facebook ha dichiarato che la partnership con Procter&Gamble cresce ogni anno e che le due aziende imparano l’una dall’altra. “Questo è sempre stato lo spirito di come abbiamo lavorato insieme”.
Quella di P&G resta comunque una decisione di grande interesse per il mercato dell’advertising digitale.
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