Gli Stati Uniti riconoscono i Bitcoin come “bene indifferenziato” (commodity)
I Bitcoin sono vicini ad essere considerati un vero e proprio bene indifferenziato o commodity nel gergo finanziario ingelese. I regolamentatori del mercato statunitensi, la Commodity Futures Trading Commission (CFTC), ha infatti deliberato che le valute digitali sono beni soggetti a regolamentazione da parte della Commissione stessa, equiparandoli a derivati come i contratti di swap o i futures e rifiutando la nozione che siano “solo” strumenti di investimento come le azioni. Questa mossa sembrava scontata perché la Commissione aveva già fatto intendere che avrebbe deliberato in tal senso ma la presa di posizione ufficiale cambia il modo in cui in cui gli operatori (i famosi exchange) devono trattare i Bitcoin perché assegna loro tutta la regolamentazione che è prevista per i beni indifferenziati ed i loro contratti derivati.
La regolamentazione dei Bitcoin è materia controversa perché molti operatori non vorrebbero che i Bitcoin venissero regolamentati in nessun modo, essendo la loro natura diversa da qualsiasi altro bene. Altri vorrebbero considerare i Bitcoin una valuta, cosa che potrebbe esporre la moneta virtuale alla necessità di essere gestita dagli stati o dalle banche centrali. La regolamentazione sostanzialmente chiude la discussione almeno negli Stati Uniti, considerando i Bitcoin alla stregua degli altri beni indifferenziati come il grano, il petrolio e così via, lontani quindi sia da altri strumenti puramente finanziari come le azioni o i bond, sia dall’essere un mero strumento di scambio di valore come le monete.
Se da un lato questo può costituire una vittoria per il Bitcoin, che diventa così un asset sebbene puramente digitale, dall’altro può dare il via, o per meglio dire legalizzare, la speculazione attorno alla moneta virtuale, con l’avvio di scambi puramente ipotetici e magari caratterizzati da un’alta leva finanziaria, magari (come spesso avviene per i beni indifferenziati) non “garantiti” dal possesso del bene in sé ma dalla mera promessa del suo possesso.
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